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Il Menestrello di Pancalieri

Un giallo del XVI secolo. Il menestrello "dalla pelle bruna" fu trucidato, nel 1566, dal Re di Scozia e da un gruppo di nobili che lo sospettavano amante della Regina.

Il casuale ritrovamento, a Pinerolo, di una moneta scozzese d'argento da 12 shillings con ritratto di Giacomo VI Stuart, inglobata in un blocco d'argilla assieme a quattro monetine sabaude di Carlo Emanuele I, ripropone uno tra i più discussi enigmi storico-dinastici della seconda metà del XVI secolo. Ne fu protagonista ad Edimburgo, nel castello di Holyrood, Davide Rizzo, nato a Pancalieri, trucidato perchè ritenuto amante di Maria Stuart Regina di Scozia e, da molti, anche il padre della creatura che portava in grembo. Dalle colonne del "libro spese" di Mary Stuart (Maria Stuarda, italianizzandone il cognome) regina dal 1542 al 1567, alla data 8 giugno 1562, appare un indizio curioso.
L'amministratore annota "... ad Anthony Geddes per custodia cani di Sua maestà, 240 shillings (12 Sovrane d'oro) e 20 shillings (una Sovrana) per David Riccio, valletto di camera di Sua Maestà ...". In altra carta del 19 novembre 1564 a "Davie le Chantre valet de chambre" è corrisposto uno stipendio di 1300 shillings (65 Sovrane d'oro).

Appena tre anni dopo la prima apparizione sul "libro spese", il nome dell'oscuro valletto riempirà la storia della Scozia e, di rimbalzo, di tutt'Europa.
- L'ingresso a Corte -

Davide Rizzo, o Riccio, o Rizzio (così è citato in vari documenti) nato a Pancalieri attorno al 1533, arrivò in Scozia al seguito del Marchese Moreta, ambasciatore di Emanuele Filiberto di Savoia, ed entrò al servizio della Regina come valletto pur essendo, in realtà, un valente menestrello.

Sulle sue qualità di musico i cronisti scozzesi furono però discordi: abile per alcuni, mediocre per altri, probabilmente faziosi. Ma ciò, a corte, non era importante: poca doveva essere la differenza tra le due "categorie". Determinante fu, invece, che alla Regina fosse gradita la sua presenza. E' annotato che "il giovane e piccolo piemontese dagli occhi svegli e dalla pelle bruna (visage very black) aveva intelligenza agile e pronta e buona cultura artistica ... Cantava in chiave di basso, suonava l'arpa ed altri strumenti a corda, componeva melodie ..."

La giovane regina, alla ricerca di un basso per completare il suo coro, chiese al Marchese Moreta il musico, che entrò così nel "servidorame" del castello di Holyrood. Come riuscì Rizzo di "virtù intellettuali" ma anche "piccolo, di aspetto comune e mal sagomato" e, per giunta "straniero di bassa origine" a diventare, in breve , segretario e confidente della Regina resta un interrogativo per molti storici. Padrone della lingua francese, scaltramente abile nell'insinuarsi e rendersi necessario in ogni affare anche politico, fece breccia sulla Stuarda che, nel 1564, lo nominò da semplice scrivano a segretario privato per il disbrigo della corrispondenza in francese. Era un uomo arrivato: a corte, si vestiva e comportava come tale, mercanteggiando persino il suo influente appoggio con coloro, ed erano molti, che cercavano favori.

Nella corsa tra i pretendenti alla mano della regina vedova, Rizzo che nel frattempo, "con mossa tipicamente italiana" scrissero i cronisti, si era fatto raggiungere dal fratello Giuseppe, fu dalla parte del potente Henry Stewart Lord Darnley, cattolico della Casa dei Lennox imparentati con i Tudor. Seppe rendersi così indispensabile che il Lord non esitò a definirlo "boson friend", amico intimo. Concluse infatti rapidamente le nozze (1565), ottenendo anche da Papa Pio VI immediata dispensa matrimoniale essendo gli sposi parenti.

Certamente la sua meditazione fu rivolta più alla finalità politica della Controriforma che alla felicità della futura coppia. Il disaccordo coniugale, dopo pochi mesi, tra Maria ed il marito Re "tanto ragazzone", lo vide, senza esitazione, schierato dalla parte della Regina.

L'ostilità del Darnley "ex amico" e degli altri nobili nei suoi confronti venne rafforzata dal sospetto che egli fosse l'amante di Maria. Nelle lunghe sere d'inverno del 1565 il Re, bandito dal talamo nunziale, oziava con i suoi gentiluomini fra giochi e vino, mentre il lacchè "parvenù" si intratteneva sino a tarda ora negli alloggi reali, facendo musica e conversando in francese.

Alla notizia che la Regina attendeva un figlio, le allusioni si fecero pesanti ed esplicite. Enrico Darnley, tralasciata l'indifferenza nordica, cominciò a covare propositi di vendetta. L'amico non più tale avrebbe pagato con la vita "l'affronto più grave che poteva toccare ad un uomo".
- L'agguato e la fine -

Non faticò a trovare alleati tra i nobili che vedevano l'occasione di sbarazzarsi del "segretario galante" travolgendo contemporaneamente nello scandalo la coppia reale. E poi nulla doveva essere più insopportabile all'aristocrazia scozzese di quell'ex-servo di origine latina così intimo con la loro Regina.
La sera di sabato 9 marzo 1566 Davide Rizzo, con il berretto in capo, come si addiceva ad un nobile di nascita, stava cenando con la Sovrana e la Contessa di Argyll nel castello di Holyrood. Irruppero il Darnley ed i nobili in armatura da guerra e quello che doveva essere un rapimento del presunto amante, da impiccare l'indomani sulla piazza del mercato di Edimburgo, si trasformò in "orrendo assassinio". David, pazzo di terrore, cercò invano scampo tra le gonne della Regina.


Sul cadavere contarono oltre cinquanta pugnalate. Un delitto premeditato: il Re osservò infatti senza muovere un dito.

Scacciato dalla Reggia, apprese da estranei di esser diventato padre di quello che fu Giacomo VI di Scozia e primo Re del Regno Unito d'Inghilterra con il nome di Giacomo I.

Che Davide Rizzo da Pancalieri sia stato veramente l'amante di Maria Stuarda non fu mai apertamente dimostrato. Molti comunque ironizzarono sull'assenza di ogni somiglianza tra Giacomo I ed i legittimi genitori, sottolineandone la "goffaggine sia nel fisico che nel costume". Ancora mezzo secolo più tardi Enrico IV di Francia schernì Giacomo d'Inghilterra ricordandogli che "al figlio che Maria Stuart portava in grembo a quel tempo, sarebbe convenuto non il nome di Giacomo ma di Salomone, in quanto figlio di Davide ...".

A Rizzo la tradizione attribuisce molti motivi musicali scozzesi. Uno, il "Valzer delle candele", ritornò a noi molto tempo dopo, diventando assai popolare. Una melodia che Davide forse già suonava per le contrade del suo Pinerolese, quand'era ancora un oscuro menestrello.
Bibliografia

Testo: "Era di Pancalieri l'amante di Maria Stuarda" . . . di Elio BIAGGI
"L'ECO MESE" Mensile di Pinerolo - Val Pellice - Val Chisone - Pianura e valle Po. N° 3 Anno 9° Marzo 1996.
Fotografie: Volume "Maria Stuarda di STEFAN ZWEIG